Mentre le imprese guardano al 2026, il panorama commerciale internazionale è in costante evoluzione. Il nostro piano d’azione propone dei semplici step per aiutarle ad espandersi globalmente nel corso dei prossimi 12 mesi.
Sommario
Key Takeaways
- La volatilità commerciale richiede flessibilità e resilienza: pianificazione agile, efficienza operativa e catene di approvvigionamento dinamiche sono la chiave per le aziende esportatrici per mitigare le oscillazioni della domanda Gli Stati Uniti guidano la crescita globale mentre l’Europa mostra uno scenario di ripresa eterogeneo e la Cina fa i conti con le sfide attuali: le imprese hanno bisogno di strategie regionali per adattarsi.
- Diversificare non è più un plus: circa un terzo delle aziende ha individuato nuovi mercati per esportazione e approvvigionamento, e circa due terzi stanno pianificando di fare altrettanto. Per preservare la competitività gli esportatori dovrebbero rivedere le catene di approvvigionamento ed esplorare le opportunità commerciali emergenti, per evitare di appoggiarsi su un solo mercato.Le insolvenze sono in aumento, specialmente nei settori retail ed energetico, evidenziando la necessità di una solida gestione del rischio e pianificazione del flusso di cassa.
- Rafforzare la liquidità e le strategie finanziarie: l’aumento delle insolvenze e i termini di pagamento più lunghi premono sul flusso di cassa. Gli esportatori devono ripensare ai termini di pagamento, stipulare un’assicurazione del credito e diversificare le fonti di finanziamento per preservare la stabilità.
Il panorama commerciale internazionale è in rapida evoluzione. Il 2 aprile 2025, l’amministrazione Trump ha annunciato i così detti “dazi reciproci”: un aumento dei dazi sulle importazioni statunitensi, che ha portato all’estensione di nuove restrizioni commerciali per settori e partner chiave a livello mondiale. Noto anche come “Liberation Day”, identifica un momento storico controverso per la politica commerciale degli Stati Uniti, riaccendendo la guerra commerciale con la Cina, interrompendo le catene di approvvigionamento e iniettando nuova volatilità nei mercati internazionali e sebbene la volontà degli Stati Uniti di stipulare degli accordi con diversi Paesi, tra cui la Cina, abbia concesso un po’ di respiro, la volatilità dei dazi rimane una costante.
L’ultimo Allianz Trade Global Survey 2025 ha intervistato circa 4500 aziende dalle 9 principali economie mondiali, per determinare l’impatto del “Liberation Day” sulle prospettive del commercio internazionale. I dati segnalano un picco significativo della fiducia tra gli esportatori ed emerge inoltre, che meno della metà delle aziende prevede una crescita positiva dell’export nei prossimi 12 mesi, un dato in netto contrasto con l’80% antecedente al “Liberation Day”.
Nonostante il contest turbolento le opportunità non mancano. Infatti, mentre gli Stati Uniti riscrivono il protocollo per il commercio internazionale, nuove opportunità emergono e i business più proattivi stanno rivedendo le loro strategie. Per le aziende che puntano ad affrontare queste sfide e farsi largo tra le incertezze di oggi con successo, abbiamo sviluppato un vero e proprio piano di azione strategico. Il nostro obiettivo è proporre una serie di soluzioni applicabili per un’espansione globale, resiliente e già orientata al prossimo anno, evidenziando i principali trend, rischi e aree da tenere d’occhio.
1. Rivalutazione della domanda
Secondo l’Allianz Global Trade Survey 2025 il 42% delle aziende esportatrici oggi prevede un calo del fatturato tra il -2% e il -10% nei prossimi 12 mesi. Questo dato è messo a confronto con quello precedente al “Liberation Day” dove il calo del fatturato era una previsione comune a meno del 5% degli intervistati. Si tratta di una variazione drastica, guidata dal forte aumento dei dazi di importazione statunitensi e dal conseguente scoraggiamento degli esportatori a livello mondiale.
In un contesto colpito dalla recessione, le aziende possono considerare di rivedere le vendite e le prospettive della domanda, e di tenere conto di previsioni più conservative, specialmente in settori più esposti alla fluttuazione delle politiche commerciali degli Stati Uniti, come quello di macchinari e attrezzature. Per rimanere competitivi i business potrebbero trarre beneficio da un framework di pianificazione più agile, progettato proprio per resistere all’impatto di rapide variazioni della domanda, dei dazi e della fluttuazione delle valute, che stanno ormai diventando parte della quotidianità.
2. Ottimizzazione delle operazioni commerciali
L’adattabilità nelle operazioni commerciali potrebbe essere un plus strategico per il prossimo anno, con i dazi in aumento e la volatilità dei tassi di cambio che spingono sempre più aziende a rivalutare come e dove operare. La nostra survey rivela che il 27% dei business è preparato a interrompere temporaneamente la produzione, poiché la volatilità del cambio incrementa il costo più elevato dei dazi, mentre il 32% prevede di interrompere le importazioni o di sospendere la produzione offshore. Le strategie variano da un’area geografica all’altra: in Germania, ad esempio, il 45% delle aziende sta dando priorità all’efficienza operativa praticando un taglio dei costi; mentre in Cina il 77% punta alla diversificazione esplorando nuove linee di business e facendo investimenti targettizzati in aree strategiche.
Per eccellere in queste circostanze le imprese dovrebbero considerare di condurre attività regolare di auditing con l’obiettivo di identificare inefficienze e strategie per tagliare i costi. Investire sull’automazione potrebbe rappresentare una strategia prudente per facilitare alcuni processi produttivi, al contempo, le aziende potrebbero ridurre la loro dipendenza da catene di approvvigionamento lunghe e fragili attraverso il nearshoring, spingendo così l’efficienza operativa e riducendo l’esposizione al rischio.
3. Rivedere i termini di pagamento e finanziamenti
All’aumentare dell’incertezza del commercio globale, lo scenario dei pagamenti delle aziende si complica di conseguenza. La survey mostra che oltre metà degli esportatori oggi si trova di fronte a termini di pagamento estesi, con ritardi che superano i sette giorni nella metà dei casi. Le aziende più grandi subiscono ritardi superiori, con il 26% dei business con un fatturato superiore ai 5 miliardi che subiscono ritardi superiori 70 giorni, rispetto al 18% delle aziende in generale.
Le imprese dovrebbero cercare dei sistemi per proteggere la liquidità. Nel breve termine, puoi pensare di rinegoziare termini di pagamento e assicurare il credito, per proteggere i tuoi pagamenti e flusso di cassa. In ottica di lungo termine invece, migliorare la previsione del cash flow e diversificare le tue fonti di finanziamento può aiutarti a resistere ai potenziali imprevisti nei pagamenti. In tempi incerti, essere flessibili e pensare al futuro rappresentano delle scelte strategiche e l’assicurazione del credito commerciale può aiutarti a farti strada nell’imprevedibilità del contesto di oggi, a ridurre il rischio di insolvenza e a cogliere nuove opportunità di crescita.
Lo scenario dei dazi è in costante evoluzione. I dazi effettivi al 39% degli Stati Uniti sulle importazioni cinesi sono sicuramente i più esemplari, che seppure in calo rispetto a un impressionante 103% precedente all’accordo bilaterale raggiunto a metà maggio 2025, sono ancora di +26 punti percentuali più alti rispetto a prima del secondo mandato di Trump.
Di conseguenza, le aziende stanno attivamente reindirizzando le spedizioni internazionali cercando nuove rotte e anticipando le importazioni per gestire i costi (frontloading). Il sondaggio rileva infatti che il 79% delle aziende statunitensi ha iniziato ad anticipare le importazioni dalla Cina prima che entrassero in vigore l del 'Liberation Day', mentre il 25% è stato ancora più proattivo, iniziando ad anticiparle prima delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre 2024. Nel frattempo, dopo il 'Liberation Day', il 62% delle aziende statunitensi ha dichiarato che cercherà rotte di spedizione alternative per ridurre i costi doganali
Molte aziende stanno optando anche al regolamento Incoterms del “reso sdoganato” (DDP), lasciando la responsabilità della gestione logistica e dei costi (incluse le dogane) di spedizione ai venditori, lasciando dunque a loro l’intera gestione dei rischi legati alle dogane. Inoltre, il 59% delle aziende ha dichiarato che ad oggi includono clausole sul prezzo all’interno dei contratti, per tutelarsi dai rischi di valuta.
Le imprese desiderose di allentare la morsa dei dazi e costruire resilienza dovrebbero considerare una strategia di approvvigionamento che combini questi tre fattori: frontloading, rerouting e pricing adjustment (anticipare i costi, ricalcolare le rotte commerciali e aggiustare i prezzi). La pianificazione dello scenario e test sotto stress possono essere utili per modellare l’impatto di nuovi dazi e di cambiamenti regolatori dei costi di spedizione futuri. Scopri come lesoluzioni di cauzione di Allianz Trade ti offrono la flessibilità e l’affidabilità necessarie al tuo business per poter eccellere.
5. Diversificare mercati e fornitori
La survey mostra che un terzo delle aziende sta già diversificando o cercando nuovi mercati per esportare e importare e quasi due terzi sta pianificando di fare altrettanto. Negli Stati Uniti il sondaggio lascia intendere che le aziende siano più focalizzate sull’Europa Occidentale e Sudamerica, mentre gli esportatori in Cina stanno lasciando gli Stati Uniti per rafforzare l’attività commerciale con Europa e Sud-Est Asiatico: aree geografiche che oggi rappresentano un’opportunità per gli esportatori in tutto il mondo.
6. Guardare al futuro
Le imprese che puntano all’espansione globale nel 2026 dovranno farsi largo in un panorama fortemente incerto. I dati raccolti dall’Allianz Trade Global Survey 2025 sottolineano un ambiente turbolento per il commercio internazionale, ma non privo di opportunità. Nel corso del prossimo anno ad eccellere nelle attività export saranno le aziende capaci di pianificare in maniera strategica, di adattarsi velocemente alle circostanze in continua evoluzione e di diversificare con efficacia. Rimanere proattivi anziché reattivi può spingervi ad affrontare le turbolenze con sicurezza, trasformando la volatilità commerciale internazionale in un vantaggio.
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La nostra competenza e il nostro impegno
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La nostra attività si basa sul sostegno alle relazioni commerciali, relazioni che si estendono al di là di ogni tipo di frontiera - geografica, finanziaria, industriale ed altro ancora. Siamo costantemente consapevoli che il nostro operato ha un impatto sulle comunità che serviamo e che abbiamo il dovere di aiutare e sostenere gli altri. Tutti i dipendenti di Allianz Trade sono incoraggiati e sostenuti nel dare il proprio contributo alle comunità che li circondano e nel condividere i benefici delle nostre competenze e risorse. In qualità di azienda di servizi finanziari, siamo particolarmente impegnati ad aumentare il livello di educazione finanziaria attraverso approfondimenti e studi che analizzano i trend economici, in modo che le persone e le aziende possano affrontare il futuro con fiducia e sicurezza. Siamo, inoltre, fortemente orientati nel garantire l'equità per tutti, senza alcuna discriminazione, sia tra i nostri collaboratori sia nei rapporti con i partner esterni con cui collaboriamo.