Mario Giacone

Mario Giacone, spirito d’iniziativa e know-how: il binomio vincente per il team Credit Assessment

Credit Assessment Team Manager - Euler Hermes Italia

Di cosa ti occupi oggi in Euler Hermes?

Sono Responsabile del Team Credit Office con sede a Roma. Il nostro compito è quello di valutare i debitori dei nostri assicurati e di attribuire loro, periodicamente, un rating al fine di permettere ai colleghi di Credit Underwriting di assumere rischi per la compagnia in maniera adeguata a fronte delle richieste di copertura dei nostri assicurati.

La forza del Team è rappresentata dal grande know-how dei territori in cui siamo presenti e delle imprese che vi operano: ciò è fondamentale per svolgere al meglio il nostro compito!

Nel corso del tempo abbiamo infatti incontrato e conosciuto a fondo numerosi imprenditori e manager delle aziende che valutiamo (oggi ne abbiamo sotto “monitoraggio diretto” più di 1.100), e questo ci ha regalato un significativo arricchimento professionale ed umano, ormai parte del nostro “patrimonio” al servizio della Compagnia.

Che cosa vuol dire “resilienza” nel tuo lavoro?

Durante la mia attività lavorativa, e sono ormai 30 anni, ho assistito e, seppur in ruoli diversi, dovuto affrontare diverse crisi del sistema economico, nazionale ed internazionale. La pandemia che stiamo vivendo è però un evento assolutamente eccezionale.

Il dover lasciare l’ufficio e lavorare da casa non potendo condividere immediatamente con i colleghi il “quotidiano” della nostra attività e, soprattutto, non potendo svolgere le nostre consuete visite presso le aziende da valutare ci ha creato un iniziale disagio. A questo punto le difficoltà oggettive sono però divenute drivers di un cambiamento che ci ha portato ad imparare ad utilizzare tutta una serie di strumenti digitali che si sono rivelati assolutamente preziosi per affrontare questo periodo così difficile.

“Resilienza” ha significato poi rafforzare ancor di più lo spirito di squadra: tutti ci siamo sempre resi disponibili per aiutare un collega a superare eventuali difficoltà che si stavano presentando nel suo quotidiano lavorativo.

Ultimamente sei stato definito un esempio di resilienza e spirito di iniziativa a livello aziendale: puoi raccontarci il perché?

Ebbene sì, è stata premiata la mia “Entrepreneurship” in relazione ad una segnalazione commerciale che ha portato alla firma di un importante contratto da parte di un importante cliente nel ramo Bonding, in piena pandemia. Il risultato è stato frutto del lavoro di anni, in cui intraprendenza e costanza combinate, alla fine, sono state mixate con un grande gioco di squadra!

Euler Hermes e spirito di iniziativa come DNA aziendale: cosa ne pensi?

Si tratta di un vero e proprio “virus”, questa volta assolutamente positivo!, che si sta diffondendo sempre di più sia nei colleghi più giovani che in quelli con più esperienza.

In questi anni ho dovuto lavorare spesso fuori sede, è stato quindi necessario delegare ad altri membri del team lo sviluppo di alcune attività e relazioni esterne: questo ha fatto sì che progressivamente ciascuno abbia assunto sempre più sicurezza e spirito di iniziativa, con risultati tangibili.

 

Giulia Rosi

Giulia Rosi: la resilienza come capacità di reinventarsi e mantenere sempre alto l’entusiasmo

Strategic Marketing, Content & Social Media Manager MMEA Region - Euler Hermes

Di cosa ti occupi oggi in Euler Hermes?

Il mio job title recita “Strategic Marketing, Content & Social Media Manager”…che vuol dire?

Nella pratica mi occupo della progettazione, creazione e distribuzione di contenuti che possano creare valore per i nostri potenziali clienti, coordinando questa attività nei 5 paesi della Regione Mediterranea (Italia, Grecia, Turchia, Marocco ed Emirati Arabi).

In sintesi, le informazioni, la cultura aziendale ed il know-how tecnico di Euler Hermes (punti cardine della nostra leadership sul mercato!) vengono trasformati in materiale di comunicazione facilmente fruibile, adattati in diversi formati multimediali e diffusi sui canali digitali, creando opportunità di contatto con le aziende…e risultati di business misurabili!

Che cosa vuol dire “resilienza” nel tuo lavoro?

La resilienza indica la capacità di “assorbire gli urti”, affrontare e superare eventi traumatici o periodi di difficoltà adattandosi in maniera positiva. Sicuramente l’ultimo anno ha messo a dura prova questa caratteristica in tutti noi, facendo sorgere in noi una serie di interrogativi e dubbi riguardo il nostro lavoro.

Nel nostro caso, dato che per lavoro produciamo contenuti di comunicazione, l’interrogativo è stato: cosa comunicare?

In un contesto completamente nuovo ed inaspettato ci siamo seriamente messi in discussione, ed il risultato di questo brainstorming con i vari team locali è stato: continuiamo a produrre contenuti ma adattandoci a questo momento storico.

Abbiamo quindi cambiato completamente piano editoriale, argomenti e tono di voce, focalizzandoci su quello di cui le aziende avevano maggiormente bisogno nei periodi più duri della crisi: informazioni utili sulle conseguenze economiche della pandemia, previsioni, guide pratiche su come gestire la propria impresa in un periodo così impegnativo, ma anche una rassicurazione sulla solidità, sulla vicinanza e sul supporto che Euler Hermes era in grado di continuare a fornire al tessuto imprenditoriale.

Quindi, se dovessi dire cosa vuol dire “resilienza” nel mio lavoro, direi: capacità di mettersi in discussione.

Ultimamente sei stata definita un esempio di resilienza e spirito di iniziativa a livello aziendale: puoi raccontarci il perché?

Mi fa molto piacere essere stata definita addirittura un esempio! Il feedback positivo che ho ricevuto riguarda proprio la capacità di adattarmi al momento immediatamente successivo alla crisi.

Nel giro di una settimana ci siamo ritrovati a dover gestire l’attività in un contesto completamente diverso da quello abituale, ed in più a fare tutto in modalità 100% da remoto. Penso che a fare la differenza sia stata la reazione: non un immobilismo ma una forte voglia di comprendere e “governare” il momento, avviando anzi anche nuovi progetti.

Sono molto grata di questo riconoscimento. Se dovessi premiarmi da sola, comunque, lo farei più che altro per essere sopravvissuta ai mesi di lavoro in casa con un bambino di due anni!

Euler Hermes e spirito di iniziativa come DNA aziendale: cosa ne pensi?

Inserire lo spirito di iniziativa all’interno delle caratteristiche fondamentali per far parte di questa organizzazione: la trovo un’idea fantastica!

L’intraprendenza è fondamentale, per tutti, a partire dai primi giorni di lavoro e per tutta la durata del proprio percorso (il banale “non portarmi problemi, ma soluzioni” è sempre da tenere a mente!).

Non eseguire, non lavorare solo per soddisfare un capo, ma creare ogni giorno il proprio lavoro. Trattare l’azienda come fosse la propria. Reinventare processi, proporre idee...a costo di sbagliare.

È difficile riuscire a mantenere questo spirito vivo ogni giorno, ma sicuramente è una promessa con me stessa che cerco in tutti i modi di rispettare.

 

Luca Petrinca

Luca Petrinca: una sfida, innovare grazie alla digitalizzazione  

Product and commercial reporting manager - Euler Hermes Italia

Luca, dicci qualcosa di te

Ho 48 anni e, dopo una laurea in economia, ho iniziato nel ‘97 in ambito applicativo occupandomi di workflow management su piattaforme web. Questo mi ha consentito di approcciare i primi tentativi di digitalizzazione in ambito aziendale.
Da sei anni ho due splendidi gemellini che hanno stravolto i perfetti equilibri quotidiani scanditi dagli impegni lavorativi, hobby (ho una passione per il pianoforte), sport, viaggi e amici!

Da quanto tempo lavori in Euler Hermes Italia?

Dal 2001, quando si chiamava ancora SIAC!

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

Allora l’azienda era già in una fase di trasformazione: essendo da poco parte di Euler Hermes, c’erano molti cambiamenti in atto sia per quanto riguarda la componente dei processi aziendali, sia per l’introduzione dei nuovi sistemi adottati dal Gruppo Euler Hermes.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro in Euler Hermes e del tuo team.

Lavoro nella direzione Marketing e sono responsabile della struttura Business Development, che significa, semplificando, “creare prodotti”. Ciò vuol dire che con il mio team analizziamo il mercato, monitoriamo la concorrenza, intercettiamo i bisogni potenziali dei clienti e traduciamo queste esigenze in un’offerta in linea con le aspettative. Diciamo che in un mercato come quello dell’assicurazione, il lavoro più arduo è portare in questo settore l’“innovazione”, sia in termini di contenuto e sia in termini di digitalizzazione.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

Uno degli aspetti è senza dubbio la possibilità di spaziare e avere una visione a 360 gradi, dal punto di vista del ciclo di vendita dell’offerta e dei processi che presiedono alla gestione del prodotto stesso. Un secondo aspetto di estremo interesse è la sfida nel riuscire a semplificare il nostro prodotto che, per sua natura, rimane piuttosto complesso da comprendere rispetto alle altre soluzioni assicurative più “canoniche”.

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione people centric?

Semplicemente perché il valore dell’azienda è in primis il “know how” delle persone. Grazie alla conoscenza ed esperienza di ognuno, è possibile creare il giusto mix che quotidianamente contribuisce a soddisfare le esigenze sempre più sfidanti del mercato.

 

Alessandro Santodonato

Alessandro Santodonato: l’importanza delle persone nel raggiungimento degli obiettivi aziendali

Head of Claims - Euler Hermes Italia

Alessandro, dicci qualcosa di te

Sono nato e cresciuto a Roma, ma una parte della mia famiglia è originaria dell’ Inghilterra.
Forse è proprio grazie alle mie origini che mi sono sentito subito a mio agio in una realtà internazionale come Euler Hermes. Al lavoro mi piace coltivare rapporti umani, cordiali ed informali. Do il meglio di me nel lavoro di squadra, che secondo me è la chiave del successo. Nel tempo libero però amo anche ritagliarmi un po' di spazio per stare da solo, scorrazzando con la mia moto o facendo jogging.

Da quanto tempo lavori in Euler Hermes Italia?

Il mio arrivo in Euler Hermes risale ormai al secolo scorso. Nel settembre 1998 l’allora EULER-SIAC mi contattò per un colloquio e, ad essere onesto, avevo un’idea molto vaga sull’azienda. Internet non era ancora così diffuso e ricordo bene quei minuti passati alla reception a sfogliare velocemente le riviste aziendali per arrivare più preparato!

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

La prima settimana di affiancamento è difficile da dimenticare: dovevo studiare ed imparare nel dettaglio tutti i tipi polizza esistenti e vi posso garantire che le verifiche periodiche cui ero sottoposto non erano dissimili da un esame universitario.
I miei primi anni nel settore Claims Export mi hanno mostrato il respiro internazionale di questa azienda e già da allora immaginavo la possibilità di nuove esperienze in un contesto non limitato alla realtà italiana.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro in Euler Hermes e del tuo team.

Dopo un percorso che mi ha portato ad occuparmi anche di Collection e di Progetti, sono tornato da qualche anno in Claims, diventando il responsabile di funzione dal 2019.
Con i miei collaboratori ci impegniamo quotidianamente affinché il cosiddetto “momento della verità” di qualsiasi rapporto assicurativo  sia per il cliente un’esperienza eclatante. La puntualità e precisione nel pagamento degli indennizzi, infatti, così come la capacità di rispondere in modo chiaro e tempestivo ad ogni loro esigenza, sono basilari

Per questo mettiamo in campo sistematicamente le nostre migliori risorse per lo sviluppo di progetti innovativi che siano in grado di anticipare le aspettative della clientela.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

L’aspetto più gratificante del mio lavoro è rappresentare e gestire un team composto da persone di grande competenza e professionalità. Si tratta di una grande responsabilità verso me stesso e verso l’azienda, che cerco di assumere al meglio grazie alla solida esperienza.

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione people centric?

In una organizzazione ampia e distribuita sul territorio come la nostra, la people centricity è altrettanto importante quanto la customer centricity. Nessun obiettivo potrebbe essere raggiunto se non ci fossero donne e uomini fortemente motivati ad andare quotidianamente oltre i confini delle proprie competenze,  pronte ad assumersi sempre nuove responsabilità e a muoversi come una entità unica.
Euler Hermes investe tempo ed importanti risorse nel creare un ambiente di lavoro che favorisca tutto questo.

Federica Simotti

Federica Simotti : essere in prima linea dando sempre il massimo

Portfolio North Agencies Manager - Euler Hermes Italia

Federica, dicci qualcosa di te

“Tutto col gioco ma niente per gioco” Sir Robert Baden-Powell, fondatore dello scautismo.
Ebbene sì, sono una ex-scout o meglio, come si dice tra gli addetti ai lavori, “Scout una Volta, Scout per Sempre!”. Sono la orgogliosissima mamma di Anita e Alessandro. Mi piace leggere, soprattutto gialli; mi piace viaggiare ma anche tornare a casa dopo un bel viaggio.

Da quanto tempo lavori in Euler Hermes Italia?

Dall’ormai lontano 2001 ed è stato il mio primo lavoro. Come dire… un amore a prima vista!
Da sempre nella Direzione MMCD, da sempre nel Portafoglio Commerciale. Cristallizzata nel ruolo? No. Semplicemente mi piace il mio lavoro, che negli ultimi 20 anni è talmente cambiato, a partire dalla mission, passando per l’approccio al cliente, per approdare all’ attenzione alla popolazione aziendale.

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

Ricordo perfettamente il primo colloquio: l’insolito caldo di un giorno di inizio primavera (o ero io che la percepivo così perché molto tesa? Chissà!). Dopo le varie domande di rito, mi è stato chiesto “Di che squadra sei?”. Domanda strategica che allentò la tensione.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro in Euler Hermes e del tuo team.

La gestione attenta delle esigenze del cliente, studiando la soluzione più adatta al caso, la solerzia nell’affrontare qualsiasi richiesta, la proattività nell’anticipare la richiesta e rispondere all’esigenza. Questo in breve il “cuore” del mio lavoro.
Ritengo di far parte di una squadra molto affiatata, collaborativa e composta da persone di alto profilo professionale  e lucidità, anche nelle situazioni più estreme come, ad esempio,  l’affrontare il rinnovo contrattuale di un importante cliente

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

Le richieste dei nostri clienti, sempre diverse e variegate.
Anche nell’interazione con gli intermediari nulla è ripetitivo: spesso una stessa richiesta deve essere gestita in modo differente dalla precedente.
Abbiamo un budget da rispettare, abbiamo le richieste provenienti dall’Head Quarter a Parigi, abbiamo gli assicurati a cui dedicarci ogni giorno, insomma non si può assolutamente “abbassare la guardia”!

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione people centric?

Negli ultimi anni si è lavorato molto per garantire una gestione incentrata sulle persone e sull’equilibrio dei diversi aspetti della loro vita.  La “Work Experience” dello scorso anno (la possibilità di fare un’esperienza più o meno breve in un’area diversa dalla propria), lo Smartworking ormai esteso a quasi a tutti , corsi e focus per migliorare le nostre conoscenze ma anche  lo yoga o la frutta del mercoledì! Il “paniere” di iniziative si riempie sempre di più.

Patrizia di Giulio

Patrizia Di Giulio: essere protagonisti del lavoro per generare eccellenza

Head of Credit Underwriting - Euler Hermes Italia

Patrizia, parlaci di te.

Mi chiamo Patrizia Di Giulio ed ho 47 anni. Sono sposata ed ho due splendide figlie di 18 e 13 anni. Vivo le mie giornate con grande impegno e dedizione, sia nel lavoro che nella vita. Mi definisco un’entusiasta: un sorriso ed un pizzico di ironia non mancano mai nelle mie giornate!

Da quanto tempo sei in Euler Hermes Italia?

Dopo un’esperienza di 14 anni in General Electric sono entrata in Euler Hermes Italia il 1° ottobre 2008.

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

Un banco di prova importante! Era un momento molto delicato per il mondo e l’economia: crisi globale, tante aziende in difficoltà, drastiche politiche di assunzione dei rischi ed un clima di forte insoddisfazione. Ma proprio perché iniziavo in quel contesto difficile, la nuova sfida lavorativa è stata fonte di motivazione e accrescimento professionale e personale.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro e del tuo team.

Lavoro nell’area RICC (Risk, Information, Claims & Collection) come Risk Underwriting Manager. Il mio team, di 14 persone, gestisce e monitora oltre il 25% dell’esposizione esistente dei settori Alimentare, Retail, Carta, Mobile, Tessile e Pelle. Oltre a curare la relazione e cercare di dare il meglio ai clienti, partecipiamo attivamente al monitoraggio dei settori trattati.  
I membri del team sono tutti molto esperti e professionali, con grandi responsabilità, cresciute ulteriormente negli ultimi 2 anni avendo investito in modo significativo nell’attività di fronting verso il cliente.  La revisione dei processi e la collaborazione sono stati cruciali per riuscire a gestire tante nuove attività, favorire il cambiamento, e anche mantenere alto l’entusiasmo e la motivazione.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

Il mio lavoro è molto stimolante e mai ripetitivo: il raggiungimento di un obiettivo è il punto di partenza per il successivo. C’è un rapporto sincero e diretto con il Top Management.
Inoltre, il cambiamento è inteso oggi come un’opportunità e le persone hanno un ruolo chiave nella strategia anche grazie alla relazione diretta con gli assicurati, che ci ha permesso di incrementare la nostra expertise, a garanzia dei risultati aziendali.

Come è cambiato il tuo lavoro durante il Lockdown?

Il Lockdown è stato un shock per molte aziende in Italia, che non conoscevano ancora lo Smart Working ed hanno fronteggiato grosse difficoltà nella sua implementazione. Euler Hermes ha introdotto questo strumento da diverso tempo, quindi non è stata colta impreparata. Ci siamo immediatamente adattati alla situazione; ho potuto contribuire insieme a tutti i miei colleghi a fronteggiare e gestire un momento molto dedicato, garantendo la regolare operatività e la vicinanza a tutti i Clienti. Lo Smart Working si è dimostrata essere una modalità fortemente orientata alla produttività ed al raggiungimento del risultato!

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione People Centric?

Dietro i risultati ci sono le persone, ed Euler Hermes riconosce questo valore, garantendo un ambiente confortevole e di cura delle proprie risorse; il modo in cui l’Azienda ha gestito l’attuale crisi ne è ulteriore testimonianza. Abbiamo la possibilità di essere protagonisti del nostro lavoro. Questo approccio ci rende consapevoli e anche più orientati al massimo risultato. In questo modo la soddisfazione personale è elevatissima e viaggia di pari passo con quella dei clienti.

Francesco Tartaglia

Francesco Tartaglia: l’Area HR del futuro: le persone sempre più al centro

HR Manager - Euler Hermes Italia

Francesco, un tuo breve profilo.

Mi chiamo Francesco Tartaglia ho 44 anni, sposato dal 2005, ho 3 figli (una bimba di 8 anni e mezzo e due gemelli, maschio e femmina, di 6 anni) che sono l’impegno e la gioia della mia vita!

Da quanto tempo sei in Euler Hermes Italia?

Dal settembre del 2001, da sempre in Human Resources.

Ho avuto l’opportunità di occuparmi di  tutti gli aspetti delle risorse umane: selezione, formazione e sviluppo, compensation, gestione giuslavorista e sindacale, con un livello di responsabilità sempre maggiore.

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

Ricordo un’azienda che stava iniziando il suo percorso di trasformazione verso una realtà internazionale, in cui si percepiva una forte necessità di cambiare la cultura aziendale, favorire il dialogo e la comunicazione aperta.

Da allora c’è stata una grande evoluzione: è un processo continuo di miglioramento e focus sulla Employee Experience.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro e del tuo team.

Gestisco il team HR Business Partners, che si occupa di tutti gli aspetti legati alla vita dei dipendenti, dal loro ingresso in azienda, passando per le diverse fasi della crescita professionale, con la  costruzione di un’esperienza positiva a 360° per le nostre risorse.

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione People Centric?

Negli ultimi anni, abbiamo fatto grandi sforzi per mettere le persone al centro dell’organizzazione, realizzando un ambiente di lavoro stimolante in cui la formazione è un investimento e non un costo.

Lo Smart Working, ad esempio, ha rappresentato un grande passo avanti per la conciliazione tra vita lavorativa e privata.  La mobilità interna ha dato a molti colleghi l’opportunità di valorizzare il proprio talento e sviluppare la propria carriera.

Team motivati ed orientati al miglioramento delle competenze sono fondamentali per un’azienda: consentono di raggiungere obiettivi sempre più sfidanti in un contesto in continua evoluzione.

Maria Giuseppina

Maria Giuseppina Avolio: essere “bold” nel lavoro. E nel tempo libero!

Risk Office Manager  - Euler Hermes Italia

Maria Giuseppina, qualcosa di te?

Sono sposata e mamma, amo i libri, i viaggi ed il mare. Dal lunedì al venerdì sono Risk Office Manager in Euler Hermes Italia… il sabato mattina prendo la mia moto per delle lunghe passeggiate al sole.

Sono la prima donna a ricoprire questo ruolo, e sarebbe bello essere di ispirazione per le colleghe. In futuro saranno certamente sempre più protagoniste di questo settore.

Da quanto tempo sei in Euler Hermes Italia?

Dal 27 luglio 2006. Un vissuto lavorativo lungo e pieno di ricordi: sconfitte e  successi, tante persone che sono state fonte di arricchimento e crescita personale e professionale.  

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

Il sorriso, sicurezza e determinazione delle persone che mi hanno selezionata:Tiziana e Paolo, che durante il primo colloquio mi hanno trasmesso la certezza di entrare in una grande azienda dal volto umano.

L’entusiasmo di acquisire nuove competenze tecniche durante le prime sessioni di formazione a Prato e a Modena: qualcosa di completamente nuovo per me che arrivavo dal mondo bancario!

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro e del tuo team.

Coordino un team di analisti del credito che operano ognuno  in un territorio geografico preciso. La nostra mission è quella di presidiare il rischio, monitorando un portafoglio di aziende.

Il monitoraggio si esprime attraverso un continuo confronto con interlocutori aziendali e finanziari per  acquisire un solido bagaglio valutativo. Viaggiamo, visitiamo aziende, partecipiamo ad incontri istituzionali. Ci interfacciamo con i principali attori del mondo finanziario locale, al fine di confrontarci su plausibili visioni strategiche.

Il Risk Officer è una delle figure che rappresenta Euler Hermes sul territorio: a lui gli interlocutori guardano, identificandolo con la nostra Azienda.  Storicamente in tre, da poco abbiamo nel team un nuovo analista. Un ottimo esempio di mobilità interna, grazie ad una collega che ha voluto mettersi in gioco insieme a noi.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

L’autonomia, il forte riconoscimento professionale a livello territoriale, la varietà di situazioni da affrontare e la possibilità di conoscere sempre persone nuove.

Entrare in contatto con tante aziende e sperimentare l’entusiasmo con cui gli imprenditori che ci raccontano la propria storia.

Come è cambiato il tuo lavoro durante il Lockdown?

Il mio è un ruolo che, normalmente, è svolto in continuo contatto con imprenditori e con esponenti del mondo finanziario territoriale. Percorrere tanti chilometri è una delle nostre prerogative. Con il Lockdown abbiamo dovuto rivedere il modo di operare cercando di non perdere l’elemento distintivo del nostro ruolo: il contatto con il mercato.

Abbiamo provato a massimizzare la nostra presenza sfruttando tutti gli strumenti digitali a nostra disposizione. Cercando di far sentire che “ci siamo” anche se con modalità diverse.

La cosa che più mi ha emozionato è stata l’attenzione con cui le aziende ci hanno seguiti in questo diverso modo di lavorare: la loro totale collaborazione è l’attestazione che l’incontro con Euler Hermes è importante per loro quanto lo è per noi.

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione People Centric?

Euler Hermes mi ha permesso di essere un genitore sempre presente nella vita dei miei figli e non perdermi i momenti più importanti della loro crescita, conciliando tutto questo con un percorso di carriera di cui sono fiera.

Andrea Castiglione

Andrea Castiglione: i mille volti dell’area Legal

Head of Legal – Euler Hermes Italia

Andrea, raccontaci qualcosa di te.

Ho 53 anni, sono sposato con Simona, collega in Euler Hermes Italia, da 15 anni. Sono appassionato di Storia antica, di cinema italiano e romanzi noir.

Da quanto tempo sei in Euler Hermes Italia?

Dal 1996. All’inizio ho lavorato nel Marketing, nel Product Management e nel Legal, occupandomi anche per un lungo periodo della Compliance aziendale.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro e del tuo team.

Sono il coordinatore di un team fantastico che si occupa di tutte le questioni legali e contrattuali di Euler Hermes Italia.
Il nostro contributo all’azienda si traduce in una corretta gestione degli aspetti regolamentari, contrattuali e legali per poter svolgere il lavoro in maniera etica e conforme al quadro normativo di riferimento.
È un lavoro che richiede un aggiornamento continuo, la voglia di mettersi alla prova e di confrontarsi con realtà internazionali molto diverse tra loro. È una fonte continua di apprendimento e di confronto: mantenere sempre l’apertura mentale ed una visione trasversale aiuta a risolvere i problemi ed è il segreto per ottenere risultati.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

Quasi quasi risponderei “tutti!”  , ma in realtà ci sono due aspetti che mi piacciono più degli altri.

Innanzitutto le trattative negoziali con i clienti: elaborare le clausole contrattuali, conoscere il business delle aziende, fornire supporto professionale mantenendo lo standard elevato proprio di una compagnia all’avanguardia, che si impegna ogni giorno per fornire un servizio eccellente.

Amo anche dare un contributo fattivo oltre i miei compiti standard, aiutando a risolvere questioni imminenti e complesse.

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione People Centric?

Negli ultimi anni è stato fatto molto in questa direzione e, a mio parere, bisogna continuare su questa strada. Le iniziative all’interno dell’azienda sono molteplici, ma, al di là delle procedure e dei processi, sono la qualità e le attitudini umane a fare la differenza e a rendere questa compagnia la numero uno nel mercato dell’assicurazione del credito.

Anita Milza

Anita Milza: multitasking e capacità di adattamento sono armi vincenti, ora più che mai!

Broker Portfolio Manager – Euler Hermes Italia

Anita, dicci qualcosa di te

Sono in Euler Hermes dal 2012 e oggi sono responsabile del Portafoglio Broker. Adoro viaggiare e indubbiamente la mia passione più grande sono i miei biondissimi figli: Sofia (9 anni), Rebecca (6 anni) e Federico (2 anni).

Come è cambiato il tuo lavoro durante il Lockdown? Raccontaci la tua giornata tipo.

Sveglia alle 7, colazione e vestiti pronti per i tre bimbi di casa. Poi accendo il PC e inizia la giornata lavorativa. In questo periodo bisogna organizzare le attività per la scuola delle grandi e validi diversivi per tenere occupato il piccolo, e tutto questo tra conference call, email e telefonate. Bisogna imparare ad incastrare tutto, ad ottimizzare i tempi e a mantenere alta la concentrazione per supportare sempre al meglio i nostri intermediari e clienti.

E la tua vita personale? Qual è l’abitudine più grande a cui hai rinunciato?

La socialità. Avere parenti e amici lontani è la cosa che mi rattrista di più in assoluto. Penso però che, quando tutto questo finirà, potremo tornare ad abbracciarci ancora più forte. Stiamo imparando a divertirci con poco e ad apprezzare le cose più semplici… quindi tornare a sorridere sarà un gioco da ragazzi.

Facevi Smart Working anche prima? Qual è la tua visione sul futuro del lavoro agile?

Ho iniziato nel 2018 e ritengo sia la soluzione perfetta per ottimizzare lavoro e vita privata soprattutto per chi, come me, impiega molto tempo per raggiungere l’ufficio. Il futuro delle aziende di successo passa necessariamente dal benessere dei dipendenti e questo è un valido strumento per perseguirlo. Devono viaggiare più i dati e meno le persone!

Come ti trovi a lavorare con gli altri membri del team da remoto?

Ero già abituata ad avere il mio team tra Roma e Milano. Ovviamente manca la vita dell’ufficio e l’interazione con le persone... ma in compenso siamo diventati esperti ad utilizzare chat di gruppo, conference call e video chiamate! Questa esperienza comunque ci ha uniti e ci ha fatti diventare più digitali!

La prima cosa che farai quando tornerai in ufficio.


Credo che organizzerò un bell’aperitivo: prima a Milano e poi a Roma, non appena sarà possibile tornarci.  Instaurare e mantenere vivo un rapporto umano con i propri colleghi è fondamentale, e questo periodo ha rafforzato questa mia convinzione. Credo che empatia, solidarietà e condivisione siano alla base di un approccio alla vita, e al lavoro, “people-centric”!

Mauro Aureli

Mauro Aureli: grazie allo Smart Working il lavoro non si ferma, il futuro è lì che ci aspetta.

Payroll and Labour Cost Specialist – Euler Hermes Italia

Mauro, dicci qualcosa di te

Il mio identikit: da 15 anni lavoro in Euler Hermes nella direzione Risorse Umane. Nello specifico lavoro al Payroll, al controllo dei costi del personale. Lavoro per le persone, insomma. Il mio hobby è la corsa. Sono un maratoneta: tra maratone ed ultra ne ho corse circa 70 tra cui la “100 chilometri del Passatore” tra Firenze e Faenza.

Come è cambiato il tuo lavoro durante il Lockdown? Raccontaci la tua giornata tipo.

Riesco a lavorare efficacemente da casa: tramite telefono ed email riesco a coordinare tutte le attività e ho la concentrazione per tenermi costantemente aggiornato con le varie circolari INPS e le loro applicazioni. La mia priorità è, come sempre, dare supporto alle persone che lavorano in azienda. Per noi di HR il cliente è interno, sono i nostri colleghi, e la loro soddisfazione viene prima di tutto per noi.

E la tua vita personale? Qual è l’abitudine più grande a cui hai rinunciato?


Ho rinunciato ai miei allenamenti al mio girovagare per gare il fine settimana incontrando gli amici. Ovviamente ne sento la mancanza… ma quando mi immagino a correre di nuovo, appena tutto questo sarà finito, mi torna il sorriso.

Facevi Smart Working anche prima? Qual è la tua visione sul futuro del lavoro agile?

Sono stato uno dei primi ad aderire allo Smart Working, nel 2016! È una ottima opportunità sia per il lavoratore che per l ‘Azienda. Ora la crisi legata al Covid lo ha reso uno strumento irrinunciabile, che, in futuro, intravedo, avrà un ruolo da protagonista del mondo del lavoro.  Il progresso spesso è figlio delle situazioni estreme.

Come ti trovi a lavorare con gli altri membri del team da remoto?

Ho un ottimo rapporto con gli altri colleghi del team HR, sono amici! Non vedendoci tutti i giorni, ci sentiamo quasi quotidianamente per risolvere le problematiche che si presentano. Mi manca il confronto, le quattro chiacchiere sulla nostra vita quotidiana. Un lato positivo: lavorando con i numeri, la concentrazione aumenta con il silenzio che c’è a casa!

La prima cosa che farai quando tornerai in ufficio.


Come una sosta durante la maratona, direi: “Ora ci siamo fermati per un po’, ma il traguardo non è ancora vicino: gambe in spalla, ci saranno ancora sudore e fatica, ma niente paura, la medaglia ci aspetta”.

Pietro Petrucci

Pietro Petrucci: il lavoro come metafora del viaggio: novità da esplorare, nuovi incontri, una nuova offerta al cliente

Mid Term MMCD Manager - Euler Hermes Italia

Pietro, parlaci di te

Mi definisco un girovago. Negli ultimi 20 anni, per lavoro, ho cambiato tantissime case, città e uffici. Adoro praticare sport, in primis correre, poi il tennis, il karate e il calcio. Amo il mare, che mi dà un senso di pace e libertà: potendo scegliere, il mare della Grecia è da sempre nel mio cuore. Nel week-end mi dedico ai miei adorati fumetti, partecipo alle manifestazioni di settore della Nona Arte. Cercare di scoprire durante i miei viaggi angoli nascosti e musei minori è diventato uno stile di vita. Nei momenti di relax amo ascoltare la musica classica e il progressive rock.

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

Il mio primo ricordo è il senso di euforia per aver cambiato azienda e stile di vita dopo 23 anni.  Conoscere contemporaneamente tanti nuovi colleghi, dei quali molti sono anche amici, è stata una bellissima sensazione. Entrare in contatto con un Gruppo internazionale è stato particolarmente interessante perché ha significato approcciare i meccanismi di una struttura complessa ma al tempo stesso efficiente e ben organizzata.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro in Euler Hermes e del tuo team

Insieme al mio team e grazie al supporto di tanti colleghi stiamo vedendo crescere giorno per giorno una nuova linea di business, e l’interesse che questa suscita sia internamente che esternamente.
I membri del team sono impagabili: sempre focalizzati sul lavoro, senza mai distrarsi! La cosa più stimolante è vedere l’interesse di tutti i colleghi e di tutti i clienti in generale nell’approcciare questa nuova visione del credito.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

Essere proattivo. Incontrare continuamente nuove persone e nuove realtà industriali del nostro magnifico Paese. Per me è una vera mission: aiutare l’export delle piccole e medie imprese e sostenere i piccoli imprenditori che fanno della loro azienda la propria ragione di vita.

Com è cambiato il tuo lavoro durante il lockdown?

Il Lockdown ha completamente cambiato il mio modo di lavorare. Sono passato dall’incontro reale all’incontro virtuale con tutti gli stakeholders. Il vantaggio è di poter ottimizzare i tempi e il numero di “incontri operativi”, lo svantaggio è perdere il contatto umano e il guardarsi negli occhi per infondersi reciproca fiducia.

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione people centric?

In Euler Hermes ho trovato un grande rispetto per tutti.  L’azienda ha a cuore il benessere dei suoi dipendenti. Mi ha sorpreso ad esempio trovare corsi di yoga, suggerimenti sull’alimentazione, la forte attenzione al sociale e all’ambiente…che dire dell’iniziativa “plastic free”? Fantastica.

Marco Lucarelli

Marco Lucarelli: il nostro focus? Il contatto continuo con clienti ed intermediari.

Contract Management Star - Euler Hermes Italia

Marco, dicci qualcosa di te.

Ho 33 anni, sono originario di Rieti e dopo aver preso una laurea triennale in Economia Aziendale a Perugia mi sono trasferito qui a Roma per la specialistica in Economia & Management. Mi definisco una persona emotiva e razionale allo stesso tempo. Quando non sono a lavoro mi piace stare con la mia famiglia ed i miei amici, giocare a calcio, andare in moto e ovviamente viaggiare.

Da quanto tempo lavori in Euler Hermes Italia?

Ho iniziato con uno stage il 15 Aprile 2013, pochi mesi dopo essermi laureato…e sono ancora qui!

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

In assoluto la “strana” ma piacevole sensazione che tutto sarebbe andato bene, provata sin dal primo colloquio con HR. Sensazione che mi ha poi accompagnato e mi accompagna tuttora nella mia esperienza attuale.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro in Euler Hermes e del tuo team.

Credo che alcune delle attività svolte in Policy Administration (fatturazione dei premi, calcolo Bonus/Malus, gestione amministrativa del contratto…), che spesso si trovano a valle delle altre funzioni, abbiano un impatto diretto sui clienti e sulla loro soddisfazione. Anche nell’ottica della sempre maggiore attenzione che Euler Hermes pone alla Customer Centricity per noi è importante essere efficienti ed efficaci nel supportare i colleghi, gli intermediari ed i clienti.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

Ce ne sono diversi, sicuramente tra i più importanti c’è quello che definirei di “problem solving”, ovvero cercare una soluzione condivisa con i colleghi o i clienti cercando di tutelare l’aspetto contrattuale della polizza. Inoltre, grazie alla partecipazione a progetti/meeting interfunzionali, ho avuto la possibilità di conoscere il business sotto vari punti di vista. Ho compreso quanto sia importante collaborare tutti insieme per convergere verso l’obiettivo finale: la soddisfazione del nostro cliente. Infine nel mio lavoro ho un contatto diretto con i clienti, i colleghi delle altre funzioni e gli intermediari, con i quali si è creato negli anni un rapporto di stima e fiducia reciproca. Fa sempre piacere sapere di essere un punto di riferimento per loro!

Com è cambiato il tuo lavoro durante il lockdown?

Direi che non ci sono stati grandi cambiamenti a livello di efficacia del lavoro. Sicuramente il fatto che la nostra azienda avesse già dato l’accesso allo strumento dello Smart Working ad una buona parte della popolazione aziendale ha rappresentato un vantaggio in questo momento critico, minimizzando gli impatti negativi sui dipendenti e sui clienti. Del resto la tecnologia ci rende sempre più “vicini” e grazie agli strumenti a nostra disposizione possiamo comunicare efficacemente anche a distanza. Lavorare da casa è un’ottima opportunità e ha dei vantaggi (basti pensare al tempo risparmiato in mezzo al traffico ed alla maggiore flessibilità tra vita privata e lavoro) ma di contro, a parer mio, i rapporti professionali e anche di amicizia che si creano con i colleghi sono fondamentali ed è questa la cosa che più mi è mancata in questo periodo.

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione people centric?

In un’azienda di servizi come la nostra, la differenza la fanno le persone: per questo è importante che i dipendenti siano motivati ed accrescano giorno dopo giorno le proprie competenze. L’azienda investe molto in corsi di formazione ed anche in iniziative che consentono un sempre migliore equilibrio tra la vita professionale e quella personale.

Sabrina De Angelis

Sabrina De Angelis: competenze legali applicate al contesto aziendale: una combinazione vincente!

International Department Manager Team Leader - Euler Hermes Italia

Sabrina, dicci qualcosa di te.

Ho fatto studi classico-linguistici, poi mi sono laureata in Giurisprudenza con lode pubblicando anche la mia tesi sull’esecuzione delle sentenze straniere in Italia in diverse biblioteche universitarie. Dopo un’esperienza di qualche anno all’IBM, come focal point, ho esercitato la professione legale in studi specializzati in diritto civile e factoring, presenziando udienze in vari Tribunali del Lazio, per più di sette anni, prima di entrare in Euler Hermes. Tra le mie passioni ci sono la musica e il pianoforte, che ho imparato a suonare fin da bambina… oltre ai viaggi, che amo organizzare in modo dettagliatissimo sia per me, che per i miei amici. Sono felicemente mamma di uno splendido bimbo di quattro anni che mi riempie di gioia.

Da quanto tempo lavori in Euler Hermes Italia?

Ho da poco festeggiato 10 anni in Euler Hermes!

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

Per me che provenivo da esperienze presso in studi legali e tribunali, entrare in Euler Hermes ha rappresentato in una prima fase l’incontro con un mondo lavorativo internazionale, giovane e quasi tutto al femminile, sicuramente diverso da quello precedente e da subito estremamente stimolante.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro in Euler Hermes e del tuo team.

Sono la responsabile del dipartimento internazionale in Euler Hermes Collections e svolgo attività di recupero crediti per conto dei nostri clienti sia italiani che esteri. I miei team sono composti da giovani laureati, con ottime conoscenze linguistiche ed altamente competenti e professionali.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

L’aspetto che mi entusiasma maggiormente nel mio lavoro è la possibilità di confrontarmi quotidianamente con i colleghi di altri Paesi, conoscere realtà e legislazioni diverse e poter parlare con loro in inglese. Un altro lato che mi appassiona riguarda la capacità di problem solving che deve esistere e deve essere sempre utilizzata per ottenere soluzioni efficaci di fronte alle molteplici casistiche cui far fronte ogni volta.

Com è cambiato il tuo lavoro durante il lockdown?

Durante il periodo di Lockdown ho continuato a svolgere il mio lavoro da casa grazie allo Smart Working. Ed utilizzando sempre di più tutti gli strumenti a nostra disposizione: videochiamate e meeting tramite Skype e Webex… tutto con grande impegno, cercando di mantenere un equilibrio tra la gestione della casa e del bambino in modo da non tralasciare nulla!

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione people centric?

Perché pone in essere iniziative volte al benessere dei suoi dipendenti, dallo Yoga in azienda alla diffusione dello Smartworking, e perché durante questo difficile periodo ha continuato a porre molta attenzione sullo sviluppo personale e professionale, consentendo l’utilizzo di piattaforme e-learning, gratuite ed accessibili a tutti.

Consiglieresti Euler Hermes ad altri?

Certamente, sì! Euler Hermes è leader nel mercato dell’assicurazione dei crediti grazie all’attenzione che pone ai risultati di business, ma anche e soprattutto alle persone che vi lavorano.

Riccardo Caputo

Riccardo Caputo: il digital per creare relazioni ed esperienze di valore

Digital Marketing Manager MMEA Region - Euler Hermes

Riccardo, dicci qualcosa di te.

Milanese, classe 1984, da sempre grande appassionato di nuove tecnologie e digitale. Fin da ragazzino mio padre mi portava alla SMAU, a cavallo tra gli anni 90 e i primi 2000, dove si respirava grande emozione e fermento per il world wide web che stava nascendo, per poi negli anni successivi trasformare sempre di più i nostri comportamenti, le abitudini, il modo di relazionarci con le aziende ed il business stesso.

Questa passione è poi diventata un lavoro, iniziando al liceo in autonomia creando siti web e campagne social per piccole realtà milanesi, per poi crescere e collaborare in We Are Social con alcune delle aziende più importanti e all’avanguardia in questo settore, come Sky, Adidas, Juventus, The Coca Cola Company, ING Direct e, infine, lavorando nel marketing BMW.

Considerando il mio lavoro, sono sempre iper-connesso, attivo online e avido di tutte le novità che riguardano il nostro mondo, ma al tempo stesso cerco sempre di bilanciare nella mia vita privata, dove prevale l’offline grazie alla mia passione per lo sport (tennis, surf, motociclismo) e alla mia partecipazione come volontario a Dynamo Camp

Da quanto tempo lavori in Euler Hermes Italia?

Sono entrato nel 2018, come responsabile Digital Marketing per la regione MMEA, che comprende l’area mediterranea, Africa e Medio oriente.

Com è cambiato il tuo lavoro durante il lockdown?

Il Coronavirus ha richiesto un’accelerazione senza precedenti su tutta la parte di digitalizzazione: se da un lato abbiamo vissuto un distanziamento sociale forzato nella vita di tutti i giorni, dall’altro grazie alla tecnologia abbiamo costruito all’interno dell’azienda e con i nostri partner un legame ancora più forte e profondo, incrementando i nostri contatti, condividendo le nostre esperienze, facendo formazione, mettendoci in gioco in prima persona per costruire valore. Sono convinto che tutto questo rappresenterà un’ulteriore “skill” che porteremo nel nostro bagaglio per i prossimi mesi.

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

In primis l’accoglienza del team, che mi ha aiutato a entrare subito nel ruolo e a capire come poter dare fin da subito il mio contributo. Poi l’apertura dei colleghi, che mi hanno messo a disposizione la loro esperienza per approfondire le dinamiche del nostro business, la qualità delle soluzioni Euler Hermes per le aziende, l’importanza del supporto che possiamo dare nella gestione del rischio credito in Italia e nel mondo.

Ricordo bene i miei primi passi all’interno della nuova sede di Milano, appena inaugurata; un biglietto da visita di grande impatto per Euler Hermes ed il Gruppo Allianz.

Infine, poche settimane dopo il mio ingresso sono diventato papà, un’emozione profonda che ha contribuito a segnare in modo indelebile un periodo di grandi cambiamenti e nuove sfide, da tutti i punti di vista.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro in Euler Hermes e del tuo team.

Il nostro ruolo all’interno del marketing è davvero significativo in questo momento storico, perché ha un impatto trasversale su tutta la customer journey, intervenendo su vari touchpoint tra l’azienda ed i clienti (e potenziali tali).

Lavoriamo con grande entusiasmo perché la digitalizzazione sta evolvendo velocemente queste dinamiche ed abbiamo ogni giorno la possibilità di migliorare e rendere più efficace l’esperienza che proponiamo, dalla scoperta delle nostre soluzioni fino alla gestione degli assicurati, andando sempre più nella direzione della omnicanalità e della soddisfazione del cliente.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

Sono molto felice di poter collaborare con diverse funzioni all’interno dell’azienda e, soprattutto, confrontarmi con realtà locali molto diverse tra loro, ognuna con la propria cultura, le proprie peculiarità, diversi obiettivi ed esigenze.

In Euler Hermes, ognuna delle attività che mettiamo in piedi pone sempre al centro la misurabilità: capire e interpretare i dati ci aiuta a testare nuove soluzioni ed imparare ogni giorno a migliorare l’esperienza che mettiamo a disposizione delle persone che vogliono entrare in contatto con noi. Questo per me è un grande stimolo e rende il nostro lavoro dinamico e flessibile… che per una persona curiosa come me è fondamentale!

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione people centric?

Perché le persone ed il loro sviluppo sono davvero al centro della mission aziendale. L’ambiente è molto positivo, c’è sempre grande sensibilità ed attenzione da parte dell’azienda nel mettere a disposizione formazione continua per sviluppare competenze, soft skills, accompagnando tutta la popolazione aziendale nel processo di trasformazione digitale in atto, utilizzando anche canali online così da essere il più possibile rilevanti e flessibili. Inoltre, opportunità come Smart Working e mobilità interna contribuiscono a migliorare la collaborazione ed il work-life balance.

Consiglieresti Euler Hermes ad altri?

Senza dubbio, sono molto felice di far parte di questa squadra. È un ambente dinamico, inclusivo, stimolante, inserito in un contesto internazionale e multiculturale, dove poter crescere ed imparare ogni giorno grazie ad un team di professionisti davvero unico.

Federica Torrente

Federica Torrente: la tecnologia rende più efficaci i progetti…e tiene vivo lo spirito del team!

Business, Product and Cross Selling Development - Euler Hermes Italia

Federica, dicci qualcosa di te.

Mi chiamo Federica ed ho 39 anni, sono nata e cresciuta a Roma e ho una laurea in Economia Aziendale. Se mi dovessi descrivere in poche parole direi che sono una persona impulsiva, pragmatica e determinata.

Da quanto tempo lavori in Euler Hermes Italia?

Lavoro in Euler Hermes da Aprile 2011, quindi sono più di 9 anni. Mi sembra ieri… Ho iniziato in Regional Organization e da 3 anni lavoro nel Marketing.

Cosa ricordi dei tuoi primi momenti in Euler Hermes?

All’inizio ho faticato un po’ a capire il business di Euler Hermes, non avevo mai sentito parlare dell’assicurazione del credito e mi sentivo un po’ spaesata. Ma poi mi sono subito trovata a mio agio con i nuovi colleghi, che mi hanno accolta a braccia aperte: ero la più giovane del team e mi hanno fatto subito sentire a casa. Ho iniziato come PMO, un ruolo nuovo nell’organizzazione in quel momento. Il lavoro si è dimostrato da subito sfidante e stimolante, perché lo abbiamo costruito giorno per giorno insieme ai miei colleghi e responsabili di allora.

Raccontaci qualcosa del tuo lavoro in Euler Hermes e del tuo team.

Attualmente lavoro nel Marketing, nel team Product & Services Development. Seguo in particolare i progetti che riguardano l’implementazione di nuovi prodotti e servizi e le piattaforme web con cui i nostri intermediari vendono alcuni dei nostri prodotti. Spesso seguo un progetto in tutte le sue fasi, partendo dall’analisi dei requisiti, fino alle procedure operative a supporto degli utenti. Il mio team è una squadra molto affiatata, ho un ottimo rapporto con i miei colleghi e con il mio responsabile; c’è stima e fiducia reciproca, apertura al dialogo e disponibilità al confronto. E nonostante le tante attività da gestire c’è sempre spazio per una battuta, uno scherzo, una risata; questo per me è un aspetto molto importante.

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono del tuo lavoro?

Ci sono diversi aspetti che mi piacciono del mio lavoro… per prima cosa è dinamico e mai ripetitivo, ogni giorno mi occupo di attività diverse interagendo con persone diverse, per questo non ci si annoia mai. Un altro aspetto positivo è che vengo molto coinvolta nelle decisioni che riguardano il mio lavoro ed ho autonomia nel portare avanti le attività. Infine il bello del mio lavoro è vedere realizzarsi qualcosa che inizialmente esiste solo come idea e che piano piano prende forma fino a diventare qualcosa di concreto: quando quell’idea si concretizza davanti ai miei occhi è una bella soddisfazione!

Com è cambiato il tuo lavoro durante il lockdown?

Io, come molti altri colleghi, già da tempo avevo aderito allo Smart Working, quindi il lavoro da casa non l’ho vissuto come un vero e proprio cambiamento. Da un punto di vista strettamente operativo il mio lavoro non ha risentito del Lockdown, perché mi sono trovata nelle condizioni di poter portare avanti tutte le attività senza problemi. Da un punto di vista dei rapporti umani, grazie alla tecnologia, è stato possibile mantenere un contatto quotidiano con i colleghi, con cui ho condiviso sia momenti formali che informali. Personalmente non mi sono mai sentita in “isolamento” in questo periodo… ma anzi ho percepito la vicinanza dei colleghi, nonostante la distanza!

Perché, secondo te, Euler Hermes è una organizzazione people centric?

Perché sono tante le iniziative che sono state messe in campo per farci sentire “al centro”, per favorire il nostro benessere e la nostra crescita professionale. Quella che personalmente apprezzo di più è lo Smart Working, che ci consente di lavorare in modo flessibile conciliando gli impegni lavorativi con quelli personali, gestendo il nostro tempo al meglio, in un’ottica di totale fiducia nei nostri confronti. Ci sono poi tante iniziative volte ad incrementare le nostre competenze, fulcro dei nostri successi: ad esempio abbiamo un catalogo immenso di corsi di formazione online o la possibilità di fare esperienza in altre aree aziendali, affiancando colleghi di altre direzioni.

Consiglieresti Euler Hermes ad altri?

Assolutamente sì! Soprattutto per l’ambiente di lavoro e in particolare la qualità del rapporto con i colleghi, due aspetti per me fondamentali della vita lavorativa.