EXECUTIVE SUMMARY
- Eurozona: accenni di ripresa appena in tempo per l'Eurovision Appena in tempo per l'Eurovision a Malmö dal 7 all'11 maggio, l'Eurozona è uscita da cinque trimestri di stagnazione (+0,3% q/q nel 1° trimestre), indicando l'inizio di una graduale ripresa economica. Nel frattempo, la disinflazione in corso prosegue in linea con le aspettative, con l'inflazione di fondo scesa al 2,7% - il livello più basso in oltre due anni. Tuttavia, l'economia continua a mostrare una chiara divisione, con un settore dei servizi fiorente e un settore dei beni in ritardo, ciascuno dei quali influisce sulla crescita complessiva e sull'inflazione in modi diversi. In questo contesto, continuiamo a prevedere che la BCE avvierà due tagli dei tassi quest'anno, già a partire da giugno.
- Correlazioni tra asset: la normalizzazione richiede tempo. Le tradizionali correlazioni tra asset si sono interrotte durante il brusco aumento dei tassi d'interesse del 2022-2023. Ora che i tassi ufficiali hanno raggiunto il picco in tutto il mondo sviluppato, i mercati si aspettano un'inversione di rotta man mano che l'inflazione e la resilienza economica si riducono. Tuttavia, con il primo taglio dei tassi negli Stati Uniti che verrà scontato in futuro, il ritorno alle normali correlazioni tra asset sarà ritardato.
- Stati Uniti: alti tassi di interesse per motivi fiscali. Il 1° maggio, mentre 160 paesi celebravano la Festa del Lavoro, la Fed è stata tutt'altro che inattiva: i responsabili delle politiche della banca centrale hanno mantenuto i tassi fermi in una fascia compresa tra il 5,25% e il 5,5%. A parte una piccola sorpresa sul rapido rallentamento del Quantitative Tightening a partire da giugno, tutti gli occhi erano puntati sulla crescita elevata degli Stati Uniti e sull'inflazione vischiosa che mette in discussione il cosiddetto tasso terminale. Troviamo prove del fatto che l'attuale prezzo di mercato del 4% entro la fine del 2025 sembra in gran parte influenzato da una forte immigrazione e da una politica fiscale allentata. Il regime "crescita del 3%/tassi d'interesse del 4%", alimentato da una politica fiscale allentata, porterà la spesa per interessi e il rapporto debito/PIL a livelli record tra non molto. Le elezioni in corso "non fanno parte dei nostri pensieri", ha sottolineato il presidente Powell durante la conferenza stampa, ma il consolidamento fiscale finirà per pesare sulla crescita e sui tassi d'interesse. La nostra visione a medio termine del tasso d'interesse della Fed è quindi più vicina al 3%.