EXECUTIVE SUMMARY
- La nuova Strategia di sicurezza economica della Commissione europea non poteva arrivare prima, con la sua attenzione al rafforzamento della competitività dell'Europa e all'approfondimento del mercato unico come elementi essenziali per salvaguardare la sicurezza economica del blocco. La pandemia e le crisi energetiche hanno messo alla prova la determinazione dell'UE nel formare un forte consenso politico. Ne è uscita indurita, ma gravemente indebolita dal punto di vista economico. Ora il "progetto europeo" si trova - ancora una volta - in una fase critica di sviluppo che richiede la salvaguardia del suo futuro economico tra crescenti tensioni geopolitiche e pressioni interne.
- Sebbene l'Unione economica e monetaria abbia contribuito ad aumentare la convergenza tra i Paesi negli ultimi due decenni, lo slancio è notevolmente rallentato. Di fatto, le disparità regionali sono in aumento. Inoltre, la ripresa disomogenea dalle crisi è destinata ad aumentare il divario di reddito, dato che le proiezioni di crescita rimangono sostanzialmente le stesse nella maggior parte dei Paesi membri, con ancora grandi differenze nel PIL pro capite.
- È chiaro che questa tendenza giustifica la domanda critica su come l'Eurozona possa raggiungere una convergenza significativa. L'approfondimento dell'UEM richiede una maggiore integrazione finanziaria e un migliore coordinamento delle politiche fiscali. Il completamento delle unioni bancarie e dei mercati dei capitali, così come la riforma delle regole fiscali, garantiranno una zona euro più profonda e più forte.