EXECUTIVE SUMMARY

 

  • La sovraccapacità in Cina richiede maggiori investimenti in uscita. La dichiarazione del G7 di questo mese è l'ultima a sollevare preoccupazioni per l'eccesso di capacità in Cina, dove il tasso di utilizzo della capacità industriale è sceso dal 77,2% del 1° trimestre 2021 al 73,6% del 1° trimestre 2024, il livello più basso dal 2016 (al di fuori di Covid-19). Lo squilibrio ciclico è di nuovo in gioco oggi, tra una domanda interna ancora debole e misure di stimolo sul lato dell'offerta. Il contesto interno lascia agli esportatori cinesi la possibilità di abbassare ulteriormente i prezzi per mantenere o espandere la quota di mercato all'estero o per compensare l'aumento delle tariffe. L'avanzo commerciale della Cina è destinato a crescere ulteriormente, in particolare con le economie emergenti che rappresentano quasi il 60% delle esportazioni cinesi. L'aumento degli investimenti in uscita potrebbe essere una soluzione vantaggiosa per mitigare il surplus commerciale, ma è probabile che si scontri con le resistenze geopolitiche.
  • Deficit fiscali: sette Paesi UE nel mirino, decisioni cruciali attese a luglio. Francia, Italia, Polonia, Belgio, Ungheria, Slovacchia e Malta sono stati nominati e svergognati per aver gestito deficit fiscali superiori al 3% del PIL. Ma scopriremo solo a metà luglio con quanta forza verranno applicate le nuove regole fiscali e quanto margine di manovra verrà offerto ai membri dell'UE. Per l'Italia, una procedura per disavanzo eccessivo significherebbe un significativo aggiustamento fiscale del saldo strutturale (~1% del PIL all'anno) e fino allo 0,05% del PIL nelle multe. In Francia, il deficit fiscale rimarrà probabilmente al di sopra del -4,5% del PIL nel 2025-26, indipendentemente da chi vincerà le elezioni parlamentari di luglio.
  • Elezioni francesi: la pressione fiscale del Front Populaire. I sondaggi indicano che l'alleanza di sinistra potrebbe ottenere circa il 28% dei voti al primo turno, più dell'alleanza Renaissance del presidente Macron (18%) ma meno dell'alleanza di destra (33%). L'alleanza di sinistra mira a liberare 125 miliardi di euro di spesa, finanziati da un sostanziale aumento delle tasse, con un costo fiscale netto di circa 33 miliardi di euro o quasi l'1,2% del PIL. Lo spread dei titoli di Stato francesi salirebbe a 120 pb nel 2024, quasi il doppio dell'aumento previsto con un governo di estrema destra, e la crescita del PIL subirebbe un calo contenuto a -0,3 pb nel 2025, poiché l'inasprimento delle condizioni finanziarie più che compenserebbe l'effetto di stimolo alla crescita dell'espansione fiscale. Ma il deficit pubblico salirebbe oltre il -6% del PIL e gli impatti economici negativi potrebbero accumularsi nel tempo tra una minore crescita potenziale e una perdita di competitività.
Lo studio completo “L’eccesso di capacità in Cina” è scaricabile a questo link: