EXECUTIVE SUMMARY

 

  • Bank of Japan: l'arte di andare controcorrente. Mentre la maggior parte delle banche centrali si sta preparando a tagliare i tassi di interesse, la Banca del Giappone (BOJ) presto alzerà i tassi, ponendo fine a quasi un decennio di politica dei tassi di interesse negativi. Mentre i mercati si aspettano sempre più il primo rialzo dal 2007 nella riunione del 18-19 marzo, riteniamo che la BOJ aumenterà il suo tasso di riferimento allo 0,1% solo nella riunione politica del 25-26 aprile, quando pubblicherà anche nuove previsioni di crescita e inflazione. La BOJ manterrà tuttavia una posizione accomodante, il che implica impatti gestibili sul Giappone e sul resto del mondo. Gli Stati Uniti, la Francia e l'Australia sono state le principali destinazioni per gli investitori giapponesi nel debito estero negli ultimi anni, ma le obbligazioni sovrane in Irlanda e nei Paesi Bassi sembrano le più vulnerabili al rischio che gli investitori giapponesi ritirino i fondi. Prevediamo una crescita del PIL giapponese del +0,6% nel 2024 e del +1,0% nel 2025 e un'inflazione del 2,4% nel 2024 e dell'1,6% nel 2025.
  • L'ultimo miglio (accidentato) della Fed. I dati sull'IPC di febbraio mostrano che le pressioni inflazionistiche statunitensi non si sono ancora dissipate. L'inflazione CPI su base annua è ormai bloccata al di sopra della soglia del 3% da giugno 2023, con l'inflazione dei servizi che rimane ostinatamente elevata. L'allentamento delle condizioni finanziarie e creditizie, così come l'accelerazione della base monetaria, suggeriscono che la Fed dovrebbe rimanere cauta in un'economia ancora vicina alla piena capacità, con un mercato del lavoro ancora teso. Ora ci aspettiamo che la Fed cambi rotta a luglio piuttosto che a giugno, ma continuiamo a vedere quattro tagli dei tassi di 25 punti base entro la fine dell'anno.
  • Mercati azionari USA: déjà vu dotcom? L'aumento esponenziale dei titoli tecnologici statunitensi sta sollevando timori di una ripetizione della bolla delle dotcom. Ma le società tecnologiche di oggi hanno bilanci significativamente più solidi, beneficiando di una crescita record dei profitti e di forti riserve di liquidità. Hanno anche navigato abilmente nel contesto dell'aumento dei tassi d'interesse, un'impresa data la storica sensibilità del settore ai tassi d'interesse. Allo stesso tempo, i rapporti prezzo/utili di oggi sono anche significativamente inferiori ai rapporti PE ~50x che hanno caratterizzato la bolla delle dotcom. Ciò suggerisce che l'attuale entusiasmo del mercato non è neanche lontanamente paragonabile al fervore della fine degli anni '90 e dell'inizio degli anni 2000. In questo contesto, continuiamo ad aspettarci rendimenti azionari statunitensi intorno al 10% nel 2024, seguiti da un raffreddamento verso il 7% nel 2025.
Lo studio completo “Bank of Japan: l'arte di andare controcorrente” è scaricabile a questo link: