EXECUTIVE SUMMARY

 

  • Variazioni trimestrali del rischio paese e settore: Il percorso della ripresa. Alla fine del secondo trimestre del 2024, abbiamo migliorato 15 Paesi e ne abbiamo declassati due, poiché la crescita economica globale sembra destinata a risalire al +2,8% per il biennio 2024-25. Allo stesso tempo, 15 settori hanno ricevuto un upgrade e otto un downgrade, riflettendo anche il leggero miglioramento ciclico. Le prospettive per i trasporti e l'energia sono migliorate, mentre il settore delle attrezzature per la casa è in difficoltà. Il rischio settoriale complessivo rimane stabile, con il rischio maggiore in America Latina e minore in Asia.
  •  Il rischio di incagli nel settore immobiliare commerciale europeo. La revisione della direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia sta ponendo il settore edilizio europeo sotto maggiore attenzione. Nonostante i significativi progressi verso gli obiettivi di riduzione delle emissioni, esistono grandi differenze tra i Paesi e sono necessari maggiori sforzi sia per la decarbonizzazione dell'approvvigionamento energetico che per l'aumento dell'efficienza energetica attraverso le ristrutturazioni. Stimiamo che i costi totali di ristrutturazione degli immobili non residenziali nei Paesi EZ-4 siano di circa 165 miliardi di euro per raggiungere l'obiettivo di conformità a 1,5°C fissato per il 2024. In assenza di ristrutturazione, riteniamo che i portafogli delle banche europee potrebbero avere un patrimonio immobiliare commerciale del valore di 400 miliardi di euro a rischio di incaglio nel prossimo decennio.
  • Elezioni francesi: l'impatto per i mercati. Lo status quo, con un parlamento appeso, vedrebbe gli investitori cercare di comprare il ribasso, con il premio al rischio sugli asset francesi che si allenta ma rimane leggermente al di sopra dei livelli pre-elettorali. In questo scenario "positivo", i rendimenti francesi a 10 anni sarebbero vicini a 60 pb alla fine del 2024; gli spread societari investment-grade sarebbero a 120 pb sia nel 2024 che nel 2025 e i mercati azionari sarebbero in rialzo del +7% nel 2024 e del +10% nel 2025. Se un governo di estrema destra o di estrema sinistra dovesse salire al potere, vediamo due possibili risultati di mercato. Lo scenario "negativo" sarebbe un aumento persistente del premio di rischio francese dovuto a un deficit fiscale strutturalmente più elevato e a una moderata retorica antieuropea e anticorporativa, con conseguenze negative per i mercati finanziari nazionali ma un contagio limitato al resto d'Europa. In questo caso, gli spread dei titoli di Stato francesi raggiungerebbero i 90 pb, gli spread del credito societario quasi 200 pb e i mercati azionari -6%. Lo scenario "brutto" non sarebbe una ripetizione della crisi dell'euro del 2012, ma metterà alla prova: (i) la capacità della BCE di limitare le conseguenze finanziarie, (ii) la flessibilità della nuova Commissione con deficit eccessivi, interventismo e una posizione antieuropea e (iii) la volontà dei partner, soprattutto della Germania, di essere costruttivi (e pazienti). Questa situazione di dilemma del prigioniero (nessuno vuole una Francia debole) potrebbe ancora far sì che gli spread dei titoli di Stato francesi raggiungano i 120 pb; gli spread del credito societario i 250 pb e i mercati azionari il -12%, così come gli spread italiani si allargherebbero fino a 400 pb prima che la BCE intervenga con il TPI.
Lo studio completo “Aggiornamento trimestrale sul rischio paese e settore” è scaricabile a questo link: